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La Carta dei diritti delle persone autistiche

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"Le persone autistiche devono poter godere degli stessi diritti e privilegi della popolazione europea nella misura delle proprie possibilità e del proprio miglior interesse.".....

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"GRAZIE ANGELO MIO"
Lettera di una madre al proprio figlio

Tutti i giorni, vicino a me, ho un Angelo. Tutti diranno: "anche noi ce l’abbiamo!"
Ma il mio è speciale perché è visibile all’occhio umano, ed è mio figlio Antonio.
Ha 10 anni ed è un bambino Autistico.
Alla scoperta della sua patologia, circa sette anni fa;
io e mio marito abbiamo subito uno shock,
Antonio è il nostro secondo genito, e avendo un’altra figlia
senza problematiche vi lascio immaginare il nostro stato d’animo.
Ricordo ancora quel giorno di Gennaio,
quando andammo per la prima volta a visita dalla neuropschiatra Infantile.
Con tanta insensibilità e freddezza ci disse che nostro figlio
dimostrava tratti autistici e quindi non sapeva se un giorno avrebbe potuto
scrivere, parlare, giocare, ecc.
Alla fine della visita ci rivelò la grave diagnosi:
Antonio era affetto: "da disturbo pervasivo dello sviluppo".
Si inizia così, perché essendo ancora piccoli non si possono ancora pronunciare,
ma crescendo, poi si ha la certezza che sono affetti da Autismo.
Io e mio marito increduli ce ne siamo tornati a casa ,
e per tutto il tragitto dall’ospedale a casa, sto parlando di 50 km,
non siamo riusciti a dirci una parola: eravamo immersi nei nostri pensieri
Ritornati a casa ci siamo detti che la dottoressa era pazza,
è vero che Antonio non aveva comportamenti idonei alla sua età come:
(non ti guardava negli occhi, diceva una parola a distanza di tempo,
girava sempre su se stesso,
non aveva interesse per i giocattoli ed era spesso assente).
Ma con grande dolore prendemmo atto che non era pazza la dottoressa
ma che lo eravamo noi,
e che non avendo conoscenza del vocabolo Autismo non sapevamo di cosa si parlasse
e sopratutto a quali conseguenze saremmo andati incontro.
Così ci siamo rivolti alla neuropsichiatria dell’Asl,
che ci ha confermato la diagnosi e sopratutto ci ha spiegato cosa fosse l’Autismo.
Così abbiamo iniziato tutto il percorso: gli esami di routine,
le terapie, prima la psicomotricità e poi la logopedia.
È stato dato un supporto psicologico per tutta la famiglia.
Non vi nascondo che mi sono sentita in colpa per la patologia di mio figlio,
ho chiesto a Dio tante volte cosa avessi fatto di male per una sofferenza così grande,
e sopratutto perché proprio a noi,
visto che lo abbiamo desiderato tanto come la prima figlia,
mentre conosco persone che hanno figli senza desiderarli.
Dopo aver passato tante fasi e cambiamenti nella nostra vita,
a distanza di sette anni dalla diagnosi,
oggi io dico grazie a Dio e grazie al mio Angelo.
Grazie perché ci ha fatto capire i veri valori della vita.
Accontentarsi di poco, noi che ti viviamo tutti i giorni,
anche solo un tuo sorriso, figlio mio,
ci riempie la giornata di un sole abbagliante dopo una tempesta.
Grazie Angelo mi perché ci hai fatto accettare e rispettare la diversità senza giudicare,
perché il mondo è più bello con tante sfumature.
Grazie Angelo mio perché standoti vicino come membri della tua famiglia
abbiamo imparato ad amarci di più, ad aiutarci
e confortarci l’uno con l’altro e abbiamo imparato a dirci: prego, grazie, scusa.
Anche Papa Francesco ha detto che queste sono le tre paroline magiche
per tenere la famiglia più unita.
Grazie Angelo mio, perché standoti vicino abbiamo capito
che la cattiveria e la furbizia non portano da nessuna parte,
perché tu sei e resterai puro come un Angelo.
Grazie perché oggi abbiamo la forza che sette anni fa non credevamo di avere
per affrontare questa avventura.
Ci hai fatto scoprire che nella vita ci vuole tanta pazienza, volontà e fede.
Oggi sono convinta che non sia stata una punizione, ma un dono di Dio,
perché sei tu che ci stai insegnando tante cose, sopratutto a essere positivi
perché se ci fermiamo a riflettere ci sono persone meno fortunate di noi
e non parlo delle cose materiali, ma della salute, che è la ricchezza più importante per ogni individuo.
Con questo non voglio dire che sia tutto facile ma l’amore che si prova verso il proprio caro
ci aiuta ad affrontare il quotidiano insieme,
dandoci la forza di superare gli ostacoli giorno dopo giorno.
L’importante è di rimanere uniti e di non perdere la Speranza.
Possa la mia esperienza dare un po’ di forza e speranza a tutte le famiglie
che come la mia ha un proprio " caro " in difficoltà.
Io dico che in fondo al tunnel c’è sempre la luce,
bisogna solo accettare le problematiche per affrontarle in positivo,
di avere tanta fede in Dio perché dove non possono arrivare le nostre mani arriveranno le Sue.
Grazie Angelo mio, sei la mia vita, ricordatelo sempre che la mamma ti ama tanto.
Spero di starti il più possibile vicina, perché per me il tempo che ti dedico non sembra mai abbastanza.
Per il mio Angelo Antonio dalla tua mamma.

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